Moubarak
Nel corso del 2005 Help For Children Parma, venuta a conoscenza di una grave malattia a carico di un bimbo di tre anni residente in Ciad, malattia che lo avrebbe portato rapidamente alla morte, ha raccolto una richiesta di aiuto lanciata dal padre e, d’intesa con la regione Emilia Romagna, le autorità consolari e diplomatiche italiane e francesi in Ciad e con la disponibilità determinante dell’azienda ospedaliera di Parma, ha portato a Parma il piccolo per le cure del caso.
L’impegno verso il piccolo Moubarak nasce raccogliendo un appello disperato rivoltoci direttamente.
Per quanto slegato dagli impegni normalmente svolti dall’associazione, esso ha rappresentato e rappresenta tuttora il simbolo della maturità del lavoro e della missione di Help.
Per dare vita a questo progetto Help ha cercato e trovato collaborazione con l’Azienda Ospedaliera di Parma, con la Regione Emilia Romagna, con le rappresentanze consolari e diplomatiche Italiane in Camerun e con le rappresentanze diplomatiche francesi in Ciad, dal momento che non esiste in Ciad l’ambasciata d’Italia.
Quindi, unicamente con le proprie forze, l’ associazione è riuscita ad ottenere i permessi ed i visti necessari, ad ottenere che la regione Emilia Romagna aprisse un protocollo sanitario dedicato, ad assicurare un percorso privilegiato per fare in modo che il piccolo Moubarak finalmente potesse approdare a Parma nel dicembre del 2005.
Da allora è iniziato un cammino di lento ma progressivo miglioramento che ha portato Moubarak in apparenti condizioni di buona salute.
Le trasfusioni di sangue particolarmente selezionato attraverso tecniche non possibili in Ciad hanno trasformato Moubarak in un bimbo pieno di vita conferendo ad una sua innata simpatia e ad una vivacità attenta e intelligente il dono di una grande e spontanea vitalità.
In lui l’associazione vede il suo simbolo.
Ma la sfida era solo all’inizio.
Per una guarigione che gli consentisse di tornare alla sua famiglia e al suo popolo era necessario un trapianto di midollo osseo.
In questo percorso si sono stretti attorno a lui la sua famiglia, la famiglia Bissi che lo ha costantemente accudito e tutta la comunità di Viarolo.
Attorno a lui hanno condiviso il percorso con caparbietà e capacità professionale l’equipe sanitaria del prof. Izzi, la comunità Ciadiana di Parma, il circolo “Il Tulipano” e naturalmente i tanti amici della nostra associazione, tutti impegnati a vincere l’ultima drammatica sfida, quella del trapianto con tutto quello che comporta.
E’ stato un percorso complesso, che ha visto impegnate anche le sorelle del piccolo, per tipizzare DNA e fungere da donatore, la famiglia con i frequenti spostamenti tra il Ciad e l’Italia, la famiglia Bissi, porto sicuro per Moubarak di fronte a tutte le tempeste, e tutti noi capaci di garantire fino ad ora e per il futuro tutte le necessità.
Il trapianto è avvenuto con successo, ma la fase immediatamente successiva, a causa di una pericolosa infezione, ha comportato un periodo in cui più di una volta abbiamo temuto di averlo perso.
Un anno di passione e di cautele ci ha riconsegnato Moubarak finalmente guarito, al punto che oggi la sua vita si svolge in Ciad, all’interno della propria famiglia.
La fase è ancora delicata e necessita di controlli semestrali che finora si svolgono regolarmente e permettono a lui e a noi di rivederci e rinsaldare rapporti, di ritrovare il calore della sua famiglia italiana.
Di fronte a questa situazione, complessa e articolata per relazioni, per la spesa, per le necessità logistiche necessarie, per la capacità gestionale e tecnica, Help ha garantito tutto.
Lo ha fatto, come sempre, solamente attraverso la propria capacità di coinvolgere persone, enti, soggetti economici, volontari che in forma assolutamente disinteressata hanno dato il loro grande e costante contributo di solidarietà.