Drammatica situazione Sahrawi

I nostri amici Sahrawi vivono un momento di grande difficoltà. Da 35 anni la maggioranza di loro si trova esule nel deserto a sud dell'Algeria, dove non si produce nulla e si vive solo di aiuti internazionali, che arrivano ad intermittenza.
Un'altra parte del popolo Sahrawi è invece ancora residente dall'altra parte del muro di sabbia di 2.700 chilometri eretto e presidiato dall'esercito marocchino.
Questi ultimi, di fatto "prigionieri" nella loro terra, sono oggetto di brutale repressione ad ogni cenno di tentativo di affermare il diritto all'autodeterminazione.
E' di questi giorni la notizia che il sangue Sahrawi è tornato a scorrere a 12 chilometri dalla loro antica capitale, El Aayoun, nei territori occupati, dove i Sahrawi avevano impiantato per protesta un campo profughi improvvisato con 20.000 persone.
Le autorità marocchine hanno risposto con una brutale repressione, che è costata la vita ad un ragazzo di 15 anni, Elsarhi Nayem Foydam Mohamed Sueidi, e poi ad altre decine di persone durante lo sfollamento del campo, ree soltanto di accampare il diritto alla libertà e ad una vita dignitosa.
Help for Children Parma si schiera a fianco del popolo Sahrawi e invita le istituzioni locali, Comune e Provincia, che sono sempre state sensibili al problema, ad elevare il loro grido di protesta contro la brutale repressione d cui è oggetto il popolo Sahrawi e a sollecitare la comunità internazionale a risolvere pacificamente, con la forza della ragione, un problema aperto da 35 anni.

Un approfondimento nell’ultima newsletter di Help che si può trovare nella sezione dedicata o cliccando direttamente qui: Newsl_82

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