Lavori per ridurre i rischi di precipitazioni meteorologiche sul territorio della zona di Chernobyl

Da maggio a dicembre 1986 nei cieli sopra la zona di esclusione e zone limitrofe ai territori interessati fu svolta una serie di opere unica nel suo genere per evitare precipitazioni meteorologiche sui terreni contaminati radioattivamente. 
In tempi brevi sono state messe in campo tutte le potenzialità tecniche e scientifiche del paese nel campo della meteorologia per la soppressione di nuvole di pioggia e per scoraggiare la loro comparsa nella zona di Chernobyl. 
In questo particolare lavoro vennero coinvolti
aeromobili, tolti dal programma “Ciclone”, avviato  nei primi anni 80.
Obiettivo principale di questo tipo di missione era impedire che le possibili piogge potessero “lavare” le sostanze radioattive depositate e convogliarle nel fiume Pripyat con conseguente pericolo per il bacino di utenza idrica del Dniepr e quindi anche per la città di Kiev.
Venne quindi creata un‘unità specializzata per sviluppare metodi in grado di influenzare il formarsi delle nuvole sotto il controllo di una Commissione Centrale di idrometeorologia e controllo ambientale. Questi compiti erano comunque già svolti dal 1980 e nel caso specifico tale unità venne distaccata per essere impiegata esclusivamente nell’area di Chernobyl. Essa si avvalse delle consulenze dell’osservatori centrale di meteorologia.

Velivoli utilizzati per la distruzione delle nuvole di pioggia

In questo tipo di missione furono utilizzati aeromobili 
AN-12BP (CUB) e TU-16 (BADGER), bombardieri militari opportunamente adattati.
Un fatto curioso è che due Tu-16 avevano già partecipato ad un programma volto a mantenere sereno il cielo di Mosca durante le Olimpiadi del 1980 e durante il Festival Internazionale della gioventù nel 1985.
La quasi totalità dei documenti concernenti queste missioni sono tuttora classificati segreti, per cui risultati, ruoli e missioni, durante la liquidazione del sinistro non sono chiariti a sufficienza.

Pare comunque consolidato che, mentre l’AN 12BP svolgeva missioni direttamente sopra l’ area di esclusione per combattere la formazione di nubi temporalesche, al TU 16 furono affidate missioni per impedire la formazione di nuvole nella stratosfera, quindi a distanza.

Le missioni dell’AN 12BP iniziarono il 18 maggio 1986 e si protrassero fino a dicembre 1986.
Alcuni riferiscono anche dell’impiego di un velivolo AN 26BP (CURL), ma tale notizia non è confermata.


An-12BP dotato di strumentazione e attrezzature per effetti su nuvole di pioggia.  Il velivolo è in grado di decollare e atterrare anche da piste erbose e su spazi brevi

   
Inseminazione della nubi di Chernobyl

Con il termine “cloud seeding” (inseminazione delle nuvole) si intende una tecnica volta a modificare quantità e tipo di precipitazioni attraverso la dispersione in atmosfera di sostanze chimiche che fungano da condensatori o nuclei di ghiaccio.

A Chernobyl gli aerei lottavano contro le nuvole cariche di pioggia iniettando dentro le nuvole, oppure a bassa quota su di loro (50-100 metri ) una speciale miscela in polvere.
Una delle principali sostanze utilizzate per la distruzione delle nuvole è stato il cemento classe 600. Il cemento veniva rilasciato manualmente da portelloni aperti sul velivolo mescolato con altri reagenti.
Durante il periodo di missione dell’AN-12BP sono state disperse circa nove tonnellate di cemento.

In alternativa si cercava di “sgonfiare” la nuvola incentivando la precipitazione lontano dalla zona di esclusione.
Più di una tonnellata di anidride carbonica venne impiegata a questo scopo unitamente a ioduro d'argento.
In queste condizioni si verifica una crescita rapida di cristalli di ghiaccio che porta alla formazione di gocce d'acqua o di neve.

La battaglia del Tu-16

Non appare facile catalogare il lavoro svolto da TU-16 in questa attività. Non esistono dati precisi proprio perché le missioni di questo aereo sono classificate ancora come segrete.
Secondo alcuni il grosso del lavoro di questi aerei si svolse tra l’autunno 1986 e la primavera 1987, quindi non nella fase acuta dell’incidente.


Tu-16 convertito da bombardiere militare e dotato di una serie di servizi speciali per influenza attiva sulle nuvole.


Secondo altri la missione principale dell’aereo fu quella di salvaguardare Mosca dalle polveri radioattive trasportate dal vento proprio in direzione della capitale sovietica.

Il compito sistematico quindi sarebbe consistito nell’analisi dei parametri meteorologici e conseguente eliminazione delle nuvole cariche di polvere radioattive in movimento verso la capitale.

Questo lavoro comportò lo scarico delle polveri radioattive in movimento tra la zona di esclusione e le zone centrali della Russia, creando quindi fenomeni di “sgonfiamento” e distruzione totale o parziale delle nuvole con scarico di flussi d’ aria verso il basso.

Fu quindi la Bielorussia ad assorbire i carichi di polvere radioattiva in movimento verso Mosca.


Antonov AN-12BP


Tupolev TU-16

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