La costruzione




I primi passi nella costruzione del sarcofago sono consistiti nel creare le partizioni e le pareti che separano il 4° blocco danneggiata del 3° blocco.

In sala macchine tra le unità di alimentazione sono state costruite pareti monolitiche con spessori di 1,4-2,3 m.

Nella piattaforma del disaeratore le pareti divisorie sono in cemento armato rinforzato, dello spessore di 1 metro.

La costruzione del muro di separazione nel reattore è stata eseguita con riempimento dei corridoi con calcestruzzo.

In altri parti sono state utilizzate le pareti e le partizioni esistenti attraverso la sigillatura in caso di aperture, di buchi, crepe, ecc.

Lungo il perimetro dell’unità distrutta è stato costruito un muro di protezione in cemento armato.

Nella parte settentrionale il muro presenta un altezza di circa 6 metri. A sud e a ovest l’altezza del muro è circa 8 metri.

I muri di protezione sono stati progettati per fornire maggiore sicurezza nell’esecuzione dei lavori di costruzione e installazione delle strutture del sarcofago.

In effetti hanno svolto il ruolo di principale schermo iniziale per consentito ai costruttori di iniziare i lavori in condizioni minime di sicurezza e ai liquidatori di svolgere altre mansioni collaterali.



Il tamponamento laterale della parete Nord è in cemento armato ed ha un’ altezza di circa 12 metri.
Le travature superiori sono in acciaio.
Ogni passo successivo di costruzione è stato effettuato con la massima approssimazione possibile alla struttura della centrale distrutta.
All'interno del contenitore sono presenti le macerie e i rottami della struttura distrutta, e naturalmente tutti i combustibili e i materiali radioattivi.
La parete ovest del muro esterno è tamponata con contrafforti alti fino a 50 (!) Metri.

Il processo costruttivo ha risentito della concreta impossibilità di determinare con precisione gli appoggi necessari e lo stato delle strutture dopo l’esplosione a causa dell’impossibilità di ispezione dovuta alle condizioni di non abitabilità della zona.
Per la creazione della copertura sopra la sala centrale del reattore sono stati creati incastri dove appoggiare le strutture di sostegno.
Per sostenere le travi principali B1 e B2, costruite in acciaio e costituite da filari in forma di "P" ed "F" sono stati utilizzati:

  • sul lato ovest un muro in cemento armato lungo l'asse in posizione "50" dello spessore di 0,9 m
  • sul lato est in corrispondenza delle posizioni "42 e 44", il muro originario sopravvissuto all'esplosione

Il muro esistente lungo l'asse “50” presenta alcune crepe gravi, e a causa di altre devastazioni locali presenti ha una deviazione in direzione dell'asse “51”. 
La determinazione tramite un esame diretto della sua condizione non era possibile.

Tutte le fonti di informazione per la costruzione del sarcofago sono state desunte unicamente attraverso le immagini ottenute da elicotteri.
Con l'aiuto delle fotografie e delle ispezioni visive da elicottero si è anche constatato che il pozzo di scarico in cemento dopo l'esplosione non presentava alcun danno visibile.

Sulle travi B1 e B2 appoggiano 27 tubi metallici con un diametro di 1,2 m, lunghezza 34,5 m, e sopra i tubi disposti sul tetto i profilati di acciaio di copertura.

I supporti per i pannelli di acciaio sul lato sud appoggiano su un certo numero travi d'acciaio "Mammoth", a forma di "B", a loro volta appoggiate su pilastri di cemento in corrispondenza degli assi "41" e "51".
I pilastri appoggiano su un piano di cemento armato danneggiato nella struttura da detriti disseminati dai 2 piani superiori, soprattutto residui di attrezzature e tubazioni varie.
Per garantire una maggiore affidabilità dei pilastri di fondazione sono stati effettuati riempimenti di cemento alla base.
Trovandosi nell’ impossibilità di verifica della qualità delle opere e di un monitoraggio tecnico visivo (inaccessibilità, campi di radiazione altissima) sono stati effettuati test remoti per la verifica dei materiali di supporto.

Sopra la sala macchine sono state costruite nuove travi di supporto del tetto, su cui sono state appoggiate capriate e lamiere in acciaio, in base agli spazi determinati dalla costruzione delle nuove colonne di sostegno.

Sarcofago - i lavori nella struttura dal 1986

Dal 1987 al 1989 nel sarcofago sono stati effettuati lavori per affrontare condizioni di emergenza strutturale dell'edificio sud delle pompe di circolazione principale e la parte superiore del disaeratore.
Per garantire la sostenibilità della struttura sono stati costruiti muri di separazione all'interno della sala macchine.
In questa parte della sala posta sul lato orientale i blocchi dei detriti e le macerie risultanti dall’esplosione erano stati rimossi.

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